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Monitoraggio acque marino costiere Province/ARPA

Città metropolitana di Bari (2016/2018)Il Monitoraggio integrativo delle acque-marine costiere del territorio della Città metropolitana di Bari è stato realizzato in attuazione della linea di intervento d) dell’Asse 6 del Piano di Tutela dell’Ambiente della Regione Puglia.

Sono stati monitorati alcuni Elementi di Qualità Biologica (EQB) e alcuni Macrodescrittori indicati dalle Direttive 2000/60/CE (Direttiva Quadro Acque) e 2006/7/CE (Direttiva Balneazione), con una scala di dettaglio spaziale e temporale più fine rispetto ai monitoraggi istituzionali.

Il monitoraggio è stato realizzato in n. 35 punti rispetto agli 8 punti previsti dal monitoraggio dei Corpi Idrici Superficiali nella stessa area. Il Progetto ha previsto attività di campionamento e analisi negli anni 2016 e 2017, mentre nel 2018 sono stati effettuati sopralluoghi nelle zone in cui il monitoraggio aveva evidenziato delle criticità.

Relazione

Provincia di Lecce (2011/2014)ARPA Puglia, su commissione della Provincia di Lecce e con finanziamento regionale, ha realizzato tra il 2011 e il 2014 uno specifico progetto per il monitoraggio delle acque marino-costiere salentine, in prosecuzione ed integrazione di quanto già sviluppato dalla Regione Puglia nello stesso ambito di attività.
Dei tre anni di durata del progetto, i primi due sono stati dedicati ad attività di monitoraggio in campo e alle analisi di laboratorio, il terzo all’analisi più approfondita delle situazioni ambientali che si erano evidenziate. 
Nel protocollo operativo di progetto si è definito l’approccio generale sulla base del quale si sarebbero sviluppate le attività. In particolare, si è previsto un sistema di monitoraggio che utilizzasse, ad una scala più di dettaglio rispetto agli standard nazionali - sia in termini spaziali che temporali - alcuni degli Elementi di Qualità Biologica, dei Macrodescrittori e degli indicatori tra quelli indicati dalle Direttive Acque e Balneazione.
L’ipotesi iniziale era che tale monitoraggio integrato potesse fornire indicazioni utili sia alla valorizzazione dei beni naturali che alla gestione di alcune criticità ambientali, tra cui quelle potenzialmente legate alla fruizione delle acque costiere (i.e. quelle destinate alla balneazione), nel caso si fossero evidenziate nel corso delle indagini tecnico-scientifiche. 
 

Immagine fotografica di una porzione del litorale della Provincia di Lecce

L’intera zona litorale della Provincia di Lecce è stata suddivisa in n. 57 tratti, per i quali sono stati monitorati alcuni parametri biologici, microbiologici e chimico-fisici, con frequenza diversa a seconda della tipologia:
 
A) Monitoraggio dell’EQB “Macroalghe”. Per la valutazione di questo EQB, monitorato con frequenza annuale nei tratti marino-costieri considerati idonei, è stato utilizzato il metodo CARLIT (Cartography of Littoral and upper-sublittoral benthic communities).
B) Monitoraggio dell’EQB “Fitoplancton”. Per il Fitoplancton, campionato ed analizzato secondo procedure standardizzate a livello nazionale ed internazionale, si è previsto il monitoraggio trimestrale nel punto centrale di ogni tratto costiero indagato, questo al fine di seguire l’eventuale stagionalità dei dati, con particolare riferimento alla componente potenzialmente tossica e/o soggetta a fioriture massive.
C) Monitoraggio dei Macrodescrittori a supporto degli Elementi di Qualità Biologica. I parametri idrologici e chimico-fisici misurati sono stati: Temperatura, Salinità, Ossigeno Disciolto, pH. Oltre a questi si sono valutati alcuni parametri indicatori dello stato trofico delle acque, quali Azoto Totale, Azoto Ammoniacale, Azoto Nitroso, Azoto Nitrico, Fosforo Totale, Fosforo-Ortofosfato, Silicati e Clorofilla “a”. Per tutti questi si è previsto il monitoraggio trimestrale nel punto centrale di ogni tratto costiero indagato.
D) Monitoraggio degli indicatori previsti per il giudizio di qualità delle acque di balneazione. In questo caso i due indicatori valutati sono stati: Enterococchi intestinali ed Escherichia coli. Anche per questi si è previsto il monitoraggio trimestrale nel punto centrale di ogni tratto costiero indagato.  
I dati e le informazioni raccolte durante le diverse fasi del progetto hanno consentito l’elaborazione di un quadro ambientale abbastanza dettagliato per il litorale salentino oggetto dello studio.
Da tale quadro emerge una situazione certamente rassicurante in merito alla qualità generale delle acque marino-costiere della Provincia di Lecce: la grande maggioranza delle zone indagate sono classificabili, per gli indicatori previsti dalle norme ambientali, in classi di qualità elevata o buona, eccellente se ci si riferisce a quanto previsto dal D.lgs. 116/2008 per le acque di balneazione.
Ciò malgrado, una lettura comparata dei risultati ha fatto emergere alcune differenze tra le zone monitorate; di tali differenze si è cercato di identificare le cause andando a verificare, caso per caso, le caratteristiche del territorio costiero.
 
In particolare, nelle situazioni “di attenzione” riscontrate, il contesto ambientale geomorfologico e idrografico si confronta spesso con un uso del territorio costiero orientato allo sfruttamento dei flussi turistici, con un tasso di urbanizzazione superiore alle altre zone salentine indagate; alcuni “segnali di attenzione” si sono evidenziati soprattutto in certi periodi stagionali ed in certe zone, ed in qualche modo si può ipotizzare che gli stessi segnali possano essere più o meno influenzati dall’attuale configurazione dei sistemi di collettamento e trattamento delle acque degli agglomerati urbani.   In definitiva, la mole di informazioni raccolte ha confermato la validità dell’impianto progettuale, con la strategia di monitoraggio scelta che si è dimostrata efficace per la quantità e qualità dei dati ottenuti. Gli stessi dati, integrati tra loro ed integrabili con altri eventualmente disponibili, possono certamente essere utili per la gestione complessiva della fascia marino-costiera interessata, anche nell’ambito del protocollo internazionale GIZC (Gestione Integrata della Zona Costiera, sottoscritto nel 2009 dall’Unione Europea), e delle Direttive Comunitarie 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque), 2008/56/CE (Direttiva Quadro sulla Strategia Marina), 2014/89/UE (Direttiva Quadro per la Pianificazione dello Spazio Marittimo). Questo tenendo conto del grande patrimonio ambientale che rappresenta la costa del Salento, per il quale si auspica che i risultati ottenuti dal progetto di monitoraggio integrativo possano essere utili alla conservazione e al mantenimento dello stato di qualità osservato, al fine di adottare, se necessarie, puntuali misure preventive e/o migliorative.
 

Relazione finale Monitoraggio litorale Provincia di Lecce

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